Secondo un sondaggio di
skuola.net, ripreso anche dal Corriere della sera, il 40% degli studenti che
stanno oggi affrontando la terza prova della maturità, sanno già quali materie
gli saranno chieste. Ovviamente sono i loro stessi professori a comunicargliele
informalmente, contrariamente alle norme vigenti. Questo è in loro potere dal
momento che la terza è l’unica prova scritta non redatta dal direttamente dal Ministero.

Se da una parte sembra importante
verificare la capacità da parte dello studente di esporre in chiara e sintetica
forma scritta le nozioni imparate durante l’anno, dall'altra, non si vede la
necessità di tenere nell'ombra la scelta delle materie in esamine. L’intento è
ovvio, obbligare i maturandi ad un ripasso completo del programma di quinta
liceo. Tuttavia, ciò è già richiesto per affrontare la prova orale. Dunque, la
puntuale valutazione sulle abilità di sintesi e uso del linguaggio scritto
proprie della terza prova rischia di essere compromessa dalla “lotteria delle
materie”, spesso truccata. A rendere questa procedura insensata è proprio la
presenza di un esame orale che già richiede la suddetta completa conoscenza del
programma, offrendo inoltre un pausa superiore ai tre giorni che separano
seconda e terza prova. Ai maturandi è così concessa un’ultima revisione degli
appunti.
Ipotizzando che le materie della
terza prova fossero per legge rese note, in termini di conoscenze e competenze
richieste non vi sarebbe alcuna differenza con il corrente Esame di Stato. Il
programma andrebbe conosciuto interamente e preparato durante il corso di tutto
l’anno. Si sottrarrebbe tuttavia ai docenti l’arbitrio di rivelare le materie
d’esame, elemento di ingiusta diseguaglianza tra i maturandi di tutta Italia.
Il sincero auspicio è che si
possa giungere ad un esame di maturità che vada oltre la formalità, diventando realmente uguale per tutti e dando a ciascuno la possibilità di dimostrare la propria preparazione. Bisogna infatti ricordare che un voto ingiusto può avere forte impatto sull'ammissione ad
alcune università e quindi sulla vita degli studenti.
Fabio I. Martinenghi
Nessun commento:
Posta un commento